'Il bacino del Metauro', di Raimondo Selli

Raimondo Selli

IL BACINO DEL METAURO
Descrizione geologica - Risorse minerarie - Idrogeologia

Edizione elettronica del volume edito nel 1954

PARTE VI
IDROLOGIA SUPERFICIALE E SOTTERRANEA

L'argomento di quest'ultima parte ha un notevole interesse pratico, ma per una sua trattazione completa, sarebbe necessario, data la varietà delle questioni, lo studio approfondito ed esteso, oltre che da una parte del geologo, anche di altri specialisti. Sia per questo motivo sia per il breve tempo da me dedicato sul terreno a questo problemi idrologici, mi limiterò all'esposizione e alla discussione dei fatti più importanti di mia competenza.

CAPITOLO I
IDROLOGIA SUPERFICIALE
1. Generalità

Il bacino del Metauro è il più esteso fra quelli marchigiani ed ha una superficie di km2 1405 circa.
I limiti del bacino, che appaiono chiaramente dalla Tav. VIII, sono segnati dai seguenti capisaldi principali (procedendo in senso orario cioè da sinistra verso destra): Foce del Metauro, S. Costanzo, Piagge, Orciano, Barchi, Sorbolongo, S. Vittoria ( a W di Torre S. Marco), Capuccini di Montevecchio, M. della Serra, Fenigli, Cupe di S. Savino, Colombare di Frontone, M. Morcia, M. Tenetra, M. Acuto, M. Catria, la Croce di Pian di Lucchio, M. Picognola, Cima Lanciacornacchia, M. Petazzano, M. Cerrone, Castellazzo, Pian di Cerreto, Bocca Serriola, M. Moriccie, il Montaccio, Poggio del Romito, M. Sodo Pulito, M. Maggiore, Poggio Monterano, Sasso Aguzzo, Passo della Spugna, M. Mazziconaia, Sorbetolo, Peglio, S. Giovanni in Pozzuolo, M. Spadara, Urbino, M. della Cesana, M. Tomba (presso Isola del Piano), M. Grosso (presso Monteguiduccio), M. S. Bartolo, M. della Mattera, Monte delle Forche, Postelle (sul Metauro), Foce del Metauro.

Il Vallato del Porto e il Fosso degli Uscienti fanno da collettori delle acque superficiali comprese fra la foce del Metauro, le Postelle, M. delle Forche, Foce dell'Arzilla.
Il fiume Metauro si forma per la confluenza a Borgo Pace dei due torrenti Auro e Meta; il primo, che costituisce anche il caput fluminis, nasce alle falde del M. Maggiore, il secondo presso Bocca Trabaria. Presso Mercatello il Metauro riceve il tributo del torrente S. Antonio, a S. Angelo in Vado del Morsina, a Urbania del Bottrina, a monte di Fermignano dei torrenti S. Maria e Maltano; limitato è l'afflusso degli altri numerosi piccoli confluenti fino a Calmazzo. Presso questo paese il Metauro riceve il, che sotto molti aspetti è più importante del Metauro stesso, quindi a Fossombrone il Fosso Caldarelle, presso Ponte degli Alberi i torrenti Tarugo e Puto quindi poco più a valle il Rio Maggiore, Rio di Scaricalasino ed altri di ancor più trascurabile importanza.

Fra i tributari il più importante per superficie del bacino ed apporto di acque è il Candigliano. Esso nasce fra i Monti Moriccie e Valmeronte e, pur ricevendo il tributo di vari piccoli torrenti, presso Piobbico è ancora assai povero di acque; a questo paese però la sua portata è notevolmente aumentata dal torrente Biscuvio, che nasce dal M. Falcone. Fra Piobbico e Acqualagna il Candigliano riceve acque superficiali e sotterranee dalla porzione NW del M. Nerone e del rilievo del Montiego. Ad Acqualagna si ha la confluenza con il Burano che è il più ricco di acque di tutto il bacino in quanto riceve i tributi superficiali e sotterranei di gran parte dei massicci mesozoici della regione. Più a valle minori influenti (Fosso Cherio, Fosso del Rio ecc.) e venute sotterranee dal rilievo del Furlo ne completano il deflusso fino a Calmazzo.
Il Burano, che ha origine dal M. Cerrone comincia solo a Pontericcioli, per l'apporto del Rio Botano, ad avere una portata anche estiva; quindi presso Cantiano riceve il Bevano, assai ricco di polle. Afflussi sotterranei lo arricchiscono lungo le Foci del Burano; presso Cagli confluisce in esso il Bosso. Nuove venute sotterranee e l'apporto di alcuni torrenti (fra cui lo Screbia) ne aumentano le portate fino ad Acqualagna.
Il torrente Bosso, che ha dapprima il nome di Fosso Vallaccia, poi il torrente Certano, nasce dal M. Cerrone e malgrado i numerosi piccoli affluenti resta assai povero d'acqua in estate fino a monte di Pianello. Da questo paese fino a Cagli aumenta progressivamente la portata per il confluire del Fiumicello, Ciordano, Fosso di Teria e Fosso di Valmena.

TABELLA I
StazioneQuota sul marePiovosità
annua med.
Inizio osserv.Anni d'osserv.
Pesaro m 11 mm 723,1 1866 75
Fano " 14 " 780,8 1884 38
Candelara " 210 " 843,3 1924 18
Carignano " 152 " 818,0 21
Mondolfo " 144 " 822,9 1922 18
Cartoceto " 235 " 1066,6 17
Bargni " 273 " 966,5 1896 33
Piagge " 201 " 926,6 1920 21
Fossombrone " 116 " 1025,7 1883 34
Foresta della Cesana " 640 " 1123,9 1926 15
Barchi " 319 " 920,0 1920 21
Urbino " 451 " 957,8 1850 90
Fermignano " 199 " 943,8 1921 20
Urbania " 273 " 1000,3 1895 31
S.Angelo in Vado " 359 " 969,5 1924 17
Mercatello " 429 " 1331,5 1900 41
Montelabreve " 842 " 1322,8 20
Bocca Trabaria
(Cant. Abeti)
" 1049 " 1338,3 1921 20
Acqualagna " 204 " 1010,8 1920 21
Castello di Naro " 417 " 988,7 1926 15
S. Quirico in Caselle " 668 " 1235,0 1924 17
Piobbico " 339 " 1338,3 60
Parrocchia di Salia " 683 " 1202,8 16
Bocca Serriola " 730 " 1125,6 1924 17
Cagli " 276 " 1266,7 1881 42
S. Savino " 418 " 1157,1 1926 15
Pianello " 384 " 1427,8 1923 18
Pontericcioli " 403 " 1295,9 21
Scheggia " 575 " 1202,9 1920 21
Serra S. Abbondio " 536 " 1360,8 1924 17
Fonte Avellana " 689 " 1765,7 1924 17
Media isoietica su tutto
il bacino del Metauro
" 1128,11923 18

È infine da accertare il Vallato del Porto che sottrae agli ultimi 9,5 km della Metauro buona parte delle acque di magra. Esso è un lungo canale artificiale che, dopo un percorso parallelo al Metauro, devia verso Fano e sbocca in mare a N della città costituendo infine il Porto Canale.